Io non so cos’abbia quel paese, ma qualcosa ha. Istituire un parallelismo shakesperiano con la Danimarca mi sembra banale, ma insomma, il concetto è quello.
Adesso la Turchia ha in mano la formula ricattatoria perfetta per costringere l’Europa ad accettarla come nuovo membro (e a sganciare tanti soldi). La formula è semplice: noi fermiamo la marea umana che minaccia di invadervi e voi in cambio… Ma se non ci prendete con voi, allora aspettatevi le orde.
Questi bei ceffi che vogliono entrare in Europa con simili argomenti e che si sono tirari dalla propria anche la Merkel, chissà come, sono gli stessi che continuano a negare spudoratamente e a tutti i livelli il genocidio degli Armeni.
Sono gli stessi che hanno usato e stanno usando l’ISIS in funzione anti-curda, mascherando un nuovo genocidio (scommetto che prima o poi se ne parlerà in questi termini) da guerra difensiva contro i mostri dell’ISIS, peraltro creati ad arte, si direbbe, a giudicare dallo “stile”, dallo stesso think tank che ha messo in piedi la tragica farsa di Boko Haram.
Sono gli stessi che hanno appena archiviato l’omicidio di Jackie Sutton, giornalista inglese, direttrice dell‘Institute for War and Peace Reporting, trovata impiccata in un bagno dell’aeroporto di Istambul, come suicidio, dovuto a una crisi nervosa perchè, secondo dichiarazioni ufficiali della polizia turca, aveva perso l’aereo e non aveva più i soldi per un nuovo biglietto (ma, idioti, le hanno lasciato 2300 euro in tasca, oltre alle carte di credito). Guarda caso, stava lavorando sull’ISIS e pare stesse anche preparando un documentario sui curdi. E guarda caso proprio le videocamere di sorveglianza di quella parte di aeroporto non erano in funzione.
Sono sempre quelli che, esattamente un anno fa, hanno fatto fuori un’altra giornalista rompiscatole, Serena Shim (con l’aiuto della CIA, a sentire alcuni), che poco prima di morire
era stata accusata dai servizi di sicurezza turchi di essere una spia e aveva ricevuto minacce di morte, dopo un servizio che denunciava la collusione del governo turco con l’ISIS. In particolare, la giovane giornalista aveva parlato dei camion carichi di combattenti dell’ISIS che attraversano la frontiera tra Turchia e Siria, spesso con mezzi appartenenti a delle organizzazioni non governative e al’ONU.
E riecco l’ISIS. L’ISIS, i servizi segreti turchi e, forse, americani, l’ONU, e tre cittadine russe che ritrovano il corpo della Sutton…
La Turchia ha favorito in molti modi l’ISIS, si sa, si è visto bene proprio a Kobane, dove c’erano rimasti solo i curdi a difendere la città, presi tra il fuoco dello stato islamico da una parte e dei turchi dall’altra. Basta leggere con un po’ d’attenzione le notizie, ogni giorno: la Turchia sembra prendersela molto di più con i curdi che con l’ISIS. Perchè? Perchè questo è sempre stato l’obiettivo. E adesso quella stessa guerra sta creando una marea umana di rifugiati che l’Europa non vuole a nessun costo. Piuttosto, si faccia entrare la Turchia nell’Unione. Come tratterrà – e come tratterà – i profughi sono affari suoi, non lo vogliamo sapere (ma possiamo immaginarcelo facilmente).
Ma davvero, ma davvero davvero, c’è qualcuno che pensa che li si possa far entrare in Europa?